Meta blocca l’adv sociale: un segnale d’allarme per tutti

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 Quello che sembrava solo una minaccia, il 10 ottobre è diventato realtà: Meta ha sospeso le inserzioni a tema sociale e politico.

Da un giorno all’altro non è più possibile programmare campagne con disclaimer dedicato. E non solo: sono stati rimossi anche i dati storici — insight, metriche e perfino la fatturazione.

Meta motiva la decisione con l’entrata in vigore del Regolamento UE TTPA, che impone nuovi obblighi su trasparenza, targeting e archiviazione delle inserzioni politiche. A loro avviso, troppo complessi da gestire.

L’impatto reale

Il blocco non riguarda soltanto partiti e formazioni politiche, ma coinvolge tutto il Terzo Settore: ong, associazioni, realtà che lavorano su diritti, ambiente, giustizia sociale. Per molte di loro, l’advertising Meta era una leva vitale di visibilità e mobilitazione.

La lezione da imparare

La vicenda mostra chiaramente quanto sia fragile la dipendenza da piattaforme digitali di paesi terzi.
Oggi puoi fare campagne normalmente, domani ti ritrovi senza dati, senza visibilità, senza controllo.

La diversificazione non è più un’opzione: è una priorità strategica.

Alcune strade possibili:

  • Community proprietarie: newsletter, gruppi Telegram/Signal/Discord, app interne. Spazi che controlli tu, non una piattaforma esterna.

  • Contenuti organici e virali: superare i PED “monotoni” che funzionano solo con l’adv e puntare su storytelling autentici, identitari, capaci di generare condivisione spontanea.

  • Piattaforme alternative: TikTok per nuove audience, LinkedIn per rafforzare il B2B, e un occhio vigile sulle nuove realtà che emergono. Perché quello che è accaduto su Meta può ripetersi altrove.

Oltre Meta: il rischio sistemico

Se Meta ha potuto bloccare l’adv sociale dall’oggi al domani, cosa ci fa pensare che lo stesso non possa accadere ad altri servizi digitali?
Piattaforme e-commerce, sistemi di pagamento, CMS: tutti possono cambiare policy o limitare funzionalità in modo improvviso.

Per questo è fondamentale puntare su soluzioni indipendenti e fornitori locali.
È lo spirito con cui abbiamo creato la nostra soluzione e-commerce Ready to Shop: per dare piena autonomia e continuità ai progetti digitali, senza vincoli esterni.

Conclusione

Ogni crisi è anche un’occasione per ripensare le proprie strategie.
Oggi più che mai serve visione, non improvvisazione.

Noi di Labodi siamo qui per accompagnarti in questo percorso: costruire insieme un futuro digitale fatto di indipendenza, resilienza e nuove opportunità.

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