“FERMATE chatGPT"
Un appello pubblicato sul Future of Life Institute, organizzazione senza scopo di lucro che lavora per ridurre i rischi derivanti dall'intelligenza artificiale avanzata, ha raccolto finora circa 1300 firmatari.
Tra questi spiccano nomi e cognomi come Elon Musk (Tesla e Twitter), Steve Wozniak (Apple), Max Tegmark (Massachusetts Institute of Technology), Stuart Russell e Yoshua Bengio (Stability AI and Character.ai).
L'Intelligenza Artificiale preoccupa. Soprattutto e specialmente per la velocità con la quale in poco tempo sia stata resa accessibile a tutti, senza valutarne bene e a sufficienza gli effetti collaterali.
Ecco quindi un ufficiale "fermi tutti, spegnete la giostra". E sebbene la spinta motivazionale sia quella dettata da un'impronta apparentemente riflessiva su dubbi etici, morali e sociali della messa online di chatGPT da poco lanciata anche la versione di Google Bard experiment - non ancora disponibile in Italia - l'idea che ci sia uno schieramento così potente di grandi Big, fa sorgere il dubbio sull'effettivo motivo e interesse. Perché di interessi si tratta, quasi sempre. Anche perché l'appello non chiede di stoppare per sempre l'A.I. ma di sospendere per almeno 6 mesi.
C'è chi, nella frenesia di giocare con il mega Bot di Open Ai è disposto a pagare la versione Plus. Davvero?! In fin dei conti, se ci pensate bene, è come insegnare a uno studente, quindi è Open Ai che dovrebbe pagare noi, visto che gli stiamo insegnando ad apprendere sempre più.
A tutto questo si aggiunte una nota non da poco conto - L’Unione europea sta preparando un regolamento per l’uso dell’Intelligenza artificiale in Europa, con sanzioni per le aziende che violano le norme. -
#dicelabodi: la fretta non porta da nessuna parte quindi che dite, firmiamo anche noi?